Pubblicazioni
Collana "Chora"
Guide alla lettura dei classici della filosofia
a cura del Gruppo di ricerca filosofica Chora
edite da Ibis Edizioni
Con la collana Chora vogliamo offrire strumenti essenziali e chiari che possano accompagnare il lettore nel confronto diretto con alcuni classici del pensiero occidentale. I volumi di questa collana sono stati pensati e scritti per tutti coloro che intendano accostarsi ai testi di autori che hanno segnato in profondità la storia della filosofia. Il progetto editoriale e la struttura dei singoli volumi sono frutto di un'intesa tra il Gruppo Chora e gli autori sulle finalità dell'iniziativa e sul senso complessivo del lavoro che viene proposto. I contenuti dei singoli volumi – così come la scelta di affrontare un "classico" nella sua interezza, piuttosto che esaminando solo alcuni nuclei tematici significativi – sono legati invece alle caratteristiche peculiari dell'opera trattata, oltre che, naturalmente, alle scelte degli autori del commento.
Con il 2021 prende avvio a una nuova sezione della collana editoriale Chora, (caratterizzata dalla copertina verde), dedicata ad "Autori e testi della filosofia italiana", un campo di ricerca nei confronti del quale è stato possibile cogliere, in occasione di convegni e incontri organizzati dall'Asociazione, una costante crescita di interesse. Si auspica così di offrire un contributo alle ricerche sui filosofi italiani, senza mai perdere di vista l'originario intento divulgativo della collana.
Un sentito ringraziamento è rivolto a tutti coloro che hanno sostenuto e continuano ad incoraggiare le nostre iniziative. La nostra riconoscenza va, in particolare, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, grazie alla quale anche questo progetto può trovare la propria realizzazione.
I volumi della collana possono essere acquistati on-line sul sito della casa editrice: Ibis Edizioni.
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Leggere le filosofe, a cura di Annamaria Loche, Alessandro Peroni, Laura Sanò, Como-Pavia, Ibis, 2024 - ISBN 978-88-7164-723-4 - 322 p. - 10,00 euro
Nei suoi ventisei secoli di storia, la filosofia è stata uno
dei fondamenti della civiltà occidentale. Eppure, per
gran parte di questo lungo periodo, metà dell’umanità
è stata relegata al silenzio in quanto appartenente
al sesso femminile. Pur partecipando attivamente ai
rivolgimenti culturali, sociali e politici, la donna ha
potuto fornire il proprio contributo intellettuale solo
attraverso quello che è stato definito “il pensiero nascosto”.
Le filosofe hanno iniziato a far sentire la loro
voce solo nell’età moderna, riflettendo sui principali
argomenti della filosofia del loro tempo, ma anche rivendicando
il diritto delle donne all’espressione delle
proprie idee. Questa raccolta di studi, che vede il
contributo di 14 studiose, è dedicata ad altrettante
figure tra le più rilevanti del pensiero femminile degli
ultimi secoli e ha lo scopo di tracciare di ognuna un
ritratto sintetico che costituisca lo spunto per ulteriori
approfondimenti.
Saggi di Lilli Barberi, Lorenza Bottacin Cantoni, Federica
Falchi, Rita Fulco, Annamaria Loche, Elena Magalotti,
Martina Marras, Natascia Mattucci, Laura Sanò,
Federica Schiavon, Valentina Surace, Angela Taraborrelli,
Stefania Tarantino, Serena Vantin.
Illustrazioni originali di Madeleine Fléau.
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Paolo Veronesi, Leggere il Discorso sul metodo di Cartesio, Como-Pavia, Ibis, 2021 - ISBN 978-88-7164-663-3 - 146 p. - 10,00 euro
Il diciassettesimo volume della collana "Chora" è l'ultima opera scritta prima della morte da Paolo Veronesi, il fondatore di Ibis Edizioni, della quale il Gruppo Chora ha curato l'edizione definitiva.
Pubblicato anonimo in francese nel 1637, il "Discorso sul metodo" di René Descartes è universalmente giudicato un testo spartiacque nella storia della filosofia, in quanto proprio qui "Cartesius segna un nuovo inizio in tutti i campi. Il pensare, il filosofare, il pensiero e la cultura moderna della ragione iniziano con lui" (G.W.F. Hegel). Il suo messaggio era da un lato un invito ad abbandonare il sistema della filosofia scolastica e dall’altro un richiamo ad applicare universalmente un metodo razionale, che avrebbe consentito di ottenere nelle scienze e nella filosofia i grandi risultati che l’epoca nuova si attendeva. La lettura di Paolo Veronesi prende avvio dalle note autobiografiche contenute nel Discorso e prosegue approfondendone le numerose tematiche attraverso un'appassionata immersione nel pensiero cartesiano, dispiegato tra razionalità rigorosa e inattese spinte emotive.
Ricordiamo che Paolo Veronesi (1953-2021) è nato a Como, dove ha studiato presso il Liceo "Alessandro Volta". Si è poi laureato in Filosofia all'Università di Pavia e ha ottenuto il dottorato di ricerca alla Sorbona di Parigi. Nel 1978 ha curato per Zanichelli l'antologia Foucault: il potere e la parola. In seguito, è stato docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico "Niccolò Copernico" di Pavia e, nel 1989, ha fondato la casa editrice Ibis.
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Daniele Albasini, Leggere il Saggio sulla libertà di John Stuart Mill, Como-Pavia, Ibis, 2021 - ISBN 978-88-7164-649-7 - 194 p. - 10,00 euro
Pubblicato nel 1859, il Saggio sulla libertà è la gemma filosofica di John Stuart Mill, «pensatore engagé, uno dei più radicali nell’Europa del suo tempo» (N. Urbinati). Nel libro di Mill è possibile rintracciare un’esortazione al pensiero che solo i capolavori sanno donare: che cosa significa essere liberi? A che cosa aspiriamo quando pretendiamo maggiore libertà? Fin dove si può spingere la nostra libertà? È una proprietà dell’individuo, fruibile anche nel perfetto isolamento? Oppure, la libertà si dà veramente come tale solo in relazione agli altri? E chi è libero dalle catene è davvero padrone di sé, se non dispone di risorse che danno valore e sostanza alla sua libertà? Nel saggio di Mill non ci sono, per fortuna, risposte definitive a tutte queste domande, ma vi è una prospettiva che, messa in relazione con altri suoi scritti, aiuta a meditare su un concetto che l’usura del tempo pare aver reso una moneta logora: libertà. Il commento, qui proposto, mira a staccare Mill, almeno in parte, dal liberalismo classico, per mostrare la sua apertura riformista al socialismo.
Daniele Albasini è docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico “Luigi Cremona” di Milano. È stato tra i soci fondatori del Gruppo di ricerca filosofica Chora nel 1998. Ha pubblicato, in questa collana, il volume Leggere Una teoria della giustizia di Rawls (2007).
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Alessandro Galvan, Leggere il Breviario spirituale di Martinetti, Como-Pavia, Ibis, 2021 - ISBN 978-88-7164-634-3 - 236 p. - 10,00 euro
Il Breviario spirituale è un’opera di "morale popolare" pubblicata anonima dal filosofo Piero Martinetti nel 1922. Destinato a un pubblico di lettori non specialisti, il testo si articola in tre parti, dedicate alle virtù della forza, della bontà e della saggezza. Con un linguaggio semplice e diretto, del tutto privo di tecnicismi, il filosofo avvia la sua analisi partendo dal mondo della vita quotidiana e guida il lettore attraverso un percorso di formazione personale che, oltrepassando la dimensione dei beni incerti e precari, si innalza verso i valori di una filosofia 'religiosa' non confessionale e verso l’esperienza di una partecipazione intima alla vita del Tutto. La lezione di Martinetti, "pensatore di statura europea" (M. Cacciari) troppo a lungo dimenticato, costituisce
per il lettore contemporaneo un’eredità preziosa da custodire, un esempio mirabile di coraggio civile e una proposta filosofica seria e rigorosa con cui confrontarsi per abitare eticamente il presente.
Alessandro Galvan è docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Voghera (PV). È Socio fondatore e Presidente del Gruppo di ricerca filosofica Chora dal 1998. Ha pubblicato diversi articoli di argomento filosofico e, in questa collana, i
volumi Leggere l'Etica di Spinoza (2007) e Leggere La fine della filosofia e il compito del pensiero di Heidegger (2012).
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Luca Vanzago, Leggere Il visibile e l’invisibile di Merleau-Ponty, Como-Pavia, Ibis, 2020 - ISBN 978-88-7164-464-6 - 226 p. - 9,00 euro
Il visibile e l’invisibile (1964) è l'ultima opera a cui Maurice Merleau-Ponty stava lavorando quando la sua morte improvvisa gli impedì di portarla a termine.
Pubblicato postumo nel 1964, questo scritto contiene preziose indicazioni relative alla svolta ontologica che Merleau-Ponty stava imprimendo alla propria concezione
della corporeità, elaborata nella Fenomenologia della percezione del 1945. Il testo è composto da quattro capitoli e da una selezione di note di lavoro che
consentono di valutare le direzioni teoriche verso cui il pensatore francese stava muovendo. La concezione della soggettività incarnata viene qui radicalizzata in quella che Merleau-Ponty chiama "ontologia della carne".Si tratta di una revisione complessiva delle categorie tradizionali della filosofia che interessa direttamente il pensiero fenomenologico, ma tocca più in generale il pensiero sull’esperienza. I fondamenti di questa revisione si trovano nella riflessione condotta sul concetto di natura, e sfociano in una cosmologia fenomenologica, in cui il nesso tra corpo e mondo diventa il punto centrale a partire dal quale intendere in modo dinamico il senso dell’essere.
Luca Vanzago è professore ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Pavia. Si occupa di fenomenologia e filosofia del processo. Tra le sue pubblicazioni
Modi del tempov, Mimesis 2001, L'evento del tempo, Mimesis 2004, Breve storia dell'anima, Il Mulino 2009, Merleau-Ponty, Carocci 2012.
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Anna Motta, Leggere il Simposio di Platone, Como-Pavia, Ibis, 2020 - ISBN 978-88-7164-625-1 - 162 p. - 9,00 euro
Il Simposio è lo straordinario e raffinato dialogo che Platone dedica all'amore. A casa del poeta Agatone si riuniscono Socrate, il giovane Fedro, il commediografo Aristofane, il retore Pausania, il medico Erissimaco e il rampante Alcibiade. Nel corso del banchetto Dioniso e Afrodite – il vino e l'amore – si incontrano. Le voci dei personaggi che descrivono il gioco erotico e intellettuale tra amante e amato, le due forme di Afrodite, la scienza dell'amore dei corpi, il mito dell’androgino, la morbidezza e l’asprezza di Eros conducono al nucleo della dottrina platonica dell'eros. La sua presentazione è affidata a Socrate e alla sacerdotessa Diotima, la quale rivela che Eros, celebrato come un dio, è in realtà un dèmone che mette in comunicazione umano e divino. Eros non è altro che
l'immagine della filosofia, e Socrate, in mezzo tra gli ignoranti e i sapienti, è la personificazione di Eros, con il quale condivide la natura demonica.
Anna Motta è ricercatrice alla Freie Universität di Berlino. Si occupa di Platone, della tradizione platonica e della filosofia dei commentatori con particolare interesse per le questioni isagogiche. Tra le sue recenti pubblicazioni: Prolegomeni alla Filosofia di Platone, Roma 2014, e λόγους ποιεῖν. L'eredità platonica e il superamento dell'aporia dei dialoghi, Napoli 2018.
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Annamaria Loche, Leggere il Discorso sulla disuguaglianza di Rousseau, Como-Pavia, Ibis, 2019 - ISBN 978-88-7164-604-6 - 258 p. - 9,00 euro
Il Discorso sulla disuguaglianza (1755) è un’opera fondamentale per la filosofia politica moderna. Sono qui peculiari il modo in cui Rousseau si distacca dal giusnaturalismo e dal contrattualismo sei-settecenteschi (che non rinnega, ma interpreta in modo originale), e la narrazione della storia ipotetica dell’origine della società. In questo percorso, Rousseau descrive un uomo allo stato di natura isolato, capace di imitare gli altri animali, ma anche dotato di caratteri specifici (libertà, perfettibilità, passioni). Il “patto” sociale – che nasce per frenare la violenza dello stato di guerra provocato dal sorgere della divisione del lavoro e della proprietà privata –, diversamente dal contrattualismo moderno, non risolve i problemi dello stato di natura, ma determina piuttosto la perdita della libertà e dell’uguaglianza (qualità ineliminabili della natura umana), finendo così per instaurare il dominio dell’uomo sull’uomo.
Annamaria Loche ha insegnato Filosofia politica all’Università di Cagliari. Si occupa del pensiero politico moderno (Montesquieu, Hobbes, Bentham, Rousseau) e di alcuni aspetti della filosofia politica e della distopia contemporanee. Tra le sue pubblicazioni recenti: Immagini dello stato di natura in Jean-Jacques Rousseau, 2003; La società possibile. Una lettura del Contratto sociale di Jean-Jacques Rousseau, 2018.
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Florinda Cambria, Leggere L'universale singolare di Sartre, Como-Pavia, Ibis, 2017 - ISBN 978-88-7164-565-0 - 162 p. - 9,00 euro
A metà degli anni Sessanta del secolo scorso Jean-Paul Sartre era impegnato in una profonda rielaborazione delle tesi esistenzialiste espresse nelle opere che, un ventennio prima, avevano sancito la sua fama filosofica internazionale. Esattamente a quel periodo risale L'universale singolare, testo composto per una conferenza dedicata a Søren Kierkegaard, il "cavaliere della soggettività". La riflessione sull'eredità del filosofo danese e sul doppio statuto (oggettivo e soggettivo) della condizione umana, entro l'orizzonte pratico-conoscitivo che ne definisce le possibilità, diviene occasione per un meditato ripensamento – manifestamente post-umanistico – del senso dell'"umano". Pur realizzandosi via via in forme storicamente definite, l'essere umano è sempre da fare e sempre si rifà.
Florinda Cambria ha insegnato all'Università dell'Aquila e all'Università dell'Insubria. È docente di Filosofia presso la Scuola di Psicoterapia Comparata di Genova. È membro del Groupe d'Etudes Sartriennes di Parigi e, a Milano, coordina le attività di "Mechrí / Laboratorio di filosofia e cultura". Principali pubblicazioni: Corpi all'opera. Teatro e scrittura in Antonin Artaud (2001); Far danzare l'anatomia. Itinerari del corpo simbolico in Antonin Artaud (2007); La materia della storia. Prassi e conoscenza in Jean-Paul Sartre (2009); Sartre postumo: una questione morale ("Rivista di storia della filosofia", 2017/1). Ha inoltre curato la traduzione italiana di J.-P. Sartre, Critica della ragione dialettica, tomo II: L’intelligibilità della storia (2006).
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Telmo Pievani, Leggere L'origine delle specie di Darwin, Como-Pavia, Ibis, 2015 - ISBN 978-88-7164-408-0 - 242 p. - 9,00 euro
L'Origine delle specie è un classico molto citato e poco letto.
Non è un saggio specialistico né un libro divulgativo. È piuttosto
un "lungo ragionamento" scritto con tono affabile per
convincere anche i più scettici sulla realtà dell'evoluzione,
della discendenza comune e della selezione naturale come
motore del cambiamento. Questo felice giornale vittoriano
nascondeva però un travagliato dramma intellettuale. Per
Darwin pubblicare quelle idee corrispondeva a un "omicidio".
Ma chi era la vittima? Certamente il creazionismo fissista,
certamente la teologia naturale inglese, ma non soltanto.
Un obiettivo maggiore si profilava ed era la nostra influente
visione finalistica della natura e della storia della vita, che
per la prima volta entrava in collisione con un robusto corpo
di evidenze empiriche messe in connessione dal grande naturalista
inglese nei trent'anni precedenti. Ecco perché L'Origine
delle specie ha avuto un così duraturo impatto scientifico
e filosofico.
Telmo Pievani insegna Filosofia delle Scienze Biologiche e
Antropologia presso il Dipartimento di Biologia dell’Università
di Padova. Le sue ricerche a livello internazionale riguardano
la storia del pensiero biologico e le basi teoriche della biologia
evoluzionistica e della paleoantropologia. Fra i suoi libri
recenti: Nati per credere (Codice Edizioni, Torino, 2010, con
V. Girotto e G. Vallortigara); La vita inaspettata (Cortina,
Milano, 2011); Homo sapiens. La grande storia della diversità
umana (Codice Edizioni, Torino, 2011, con L.L. Cavalli Sforza);
Evoluti e abbandonati (Einaudi, Torino, 2014). E' direttore di Pikaia, il portale italiano dell'evoluzione.
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Barbara Scapolo, Leggere Timore e tremore di Kierkegard, Como-Pavia, Ibis, 2013 - ISBN 978-88-7164-392-2 - 208 p. - 9,00 euro
Timore e Tremore è l’opera di Kierkegaard nella
quale ritroviamo felicemente anticipate quasi tutte
le principali questioni della riflessione successiva
del filosofo danese. Pubblicata nel 1843, in essa
l’autore mette in forma l’incontro di immanenza e
trascendenza, di finito ed infinito, attraverso
l’analisi e la rielaborazione della vicenda biblica di
Abramo, il "Cavaliere della Fede", con lo scopo di
far emergere la vera religiosità e l’essenza
scandalosa e paradossale della fede assieme al
problema del "Singolo" stretto in un angosciante
rapporto assoluto con l’Assoluto. Questo volume
costituisce un ampio saggio introduttivo alla lettura
dell’opera di Kierkegaard, ed è corredato da un
ricco apparato critico.
Barbara Scapolo è dal 2006 assegnista di ricerca in
Filosofia presso il Dipartimento di Filosofia
dell’Università di Padova. Autrice di numerosi saggi
apparsi su riviste nazionali e internazionali, ha
pubblicato le monografie Comprendere il limite.
L’indagine delle choses divines in P. Valéry (2007);
Esercizi di de-fascinazione. Saggio su E.M. Cioran
(2009). Ha inoltre tradotto e curato le seguenti ed.
italiane: di P. Valéry, Storie infrante (2006), Lettere
e note su Nietzsche (2010) e Eupalinos o l’architetto
(2011); di E. Cioran e P. Alechinsky, Vacillamenti
(2011) e, di K. Löwith, P. Valéry. Tratti
fondamentali del suo pensiero filosofico (2012).
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Alessandro Galvan, Leggere La fine della filosofia e il compito del pensiero di Heidegger, Como-Pavia, Ibis, 2012 - ISBN 978-88-7164-392-2 - 220 p. - 9,00 euro
La fine della filosofia e il compito del pensiero è uno dei quattro saggi compresi nella raccolta Tempo ed essere, pubblicata da Heidegger nel 1969. Esso si articola a partire da due domande fondamentali: 1) “In che senso la filosofia nell’epoca attuale è giunta alla sua fine?”; 2) “Quale compito, alla fine della filosofia, resta riservato al pensiero?”. Redatto come testo di una conferenza prevista a Parigi in occasione di un Colloquio Internazionale organizzato dall’UNESCO, La fine della filosofia e il compito del pensiero accompagna il lettore attraverso i principali temi della riflessione heideggeriana con una chiarezza ed una linearità argomentativa raramente riscontrabile nelle opere del filosofo tedesco. La lettura di questo saggio breve e denso – qui opportunamente messo in relazione con i principali scritti di Heidegger – costituisce un insostituibile esercizio per comprendere in modo diretto e vivo il pensiero di uno dei più grandi e controversi filosofi del Novecento.
Alessandro Galvan è docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Voghera (PV). È Socio fondatore e Presidente del Gruppo di ricerca filosofica Chora dal 1998. Ha pubblicato diversi articoli di argomento filosofico e, in questa collana, il volume Leggere l’Etica di Spinoza (2007).
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Laura Sanò, Leggere La persuasione e la rettorica di Michelstaedter, Como-Pavia, Ibis, 2011 - ISBN 978-88-7164-372-4 - 184 p. - 9,00 euro
All’età di soli 23 anni, dopo aver completato la stesura della sua tesi di laurea in filosofia, Carlo Michelstaedter (Gorizia, 1887-1910) decide di togliersi la vita, con un gesto che ancora oggi resta in larga misura inspiegabile. La Persuasione e la rettorica, titolo della dissertazione di laurea lasciata a mo’ di testamento, è diventata oggetto di grande interesse da parte degli studiosi, i quali ne hanno riconosciuto la grande originalità e forza teoretica. Nell’apparente dualismo tra persuasione e rettorica si dispiega il tentativo di comprendere il senso della vita, nella sua irriducibile contraddittorietà. E se la persuasione rappresenta la via che conduce al recupero della propria autenticità, la rettorica è il luogo della resa di fronte ai bisogni e alle necessità, alle convenzioni e alle istituzioni, che rendono l’uomo schiavo.
L’analisi dell’opera di Michelstaedter proposta in questa edizione riconduce ad una riflessione responsabile sulla vita, sul dolore e sulla morte come connotati imprescindibili che da sempre accompagnano la condizione umana, istituendo anche un confronto con i punti alti del panorama filosofico contemporaneo, in particolare Leopardi, Schopenhauer, Nietzsche e Heidegger.
Laura Sanò insegna Storia della filosofia contemporanea all’Università di Padova. Ha pubblicato tre volumi dedicati alla tradizione del pensiero negativo (Un daimon solitario: il pensiero di Andrea Emo, prefazione di U. Curi, La Città del Sole, Napoli, 2001; Il monoteismo democratico: religione, politica e filosofia nei Quaderni del 1953 di Andrea Emo, prefazione di M. Donà, Bruno Mondadori, Milano, 2003; Le ragioni del nulla: il pensiero tragico nella filosofia italiana tra Ottocento e Novecento, prefazione di S. Givone, Città Aperta Edizioni, Troina, 2005) e due testi su Rachel Bespaloff: una monografia (Un pensiero in esilio: la filosofia di Rachel Bespaloff, prefazione di R. Bodei, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli, 2007) e un volume antologico (Rachel Bespaloff, Su Heidegger, a cura e con postfazione di L. Sanò, Bollati Boringhieri, Torino, 2010).
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Umberto Curi, Leggere l'Introduzione del '57 di Marx, Como-Pavia, Ibis, 2011 - ISBN 978-88-7164-360-1 - 144 p. - 9,00 euro
Il testo conosciuto come Introduzione del '57 è certamente, insieme al Manifesto del partito comunista, lo scritto marxiano che ha goduto di più larga fortuna e di maggiore risonanza lungo il corso del ventesimo secolo. Ritrovata fra le carte di Marx in un quaderno siglato M e recante la data del 23 agosto 1857, l'Einleitung rimase inedita fino al 1903, quando Karl Kautsky ne curò la prima pubblicazione. Iniziò allora una storia particolarmente accidentata, durante la quale il testo venne più volte ripubblicato in tedesco e tradotto in numerose altre lingue, talora annesso a Per la critica dell’economia politica (comparso originariamente nel 1859) e in altri casi ricongiunto al grande corpus dei Grundrisse, ma comunque in edizioni spesso filologicamente discutibili.
Corredata di un ampio saggio introduttivo e di un adeguato apparato di commento critico-esegetico, la presente edizione ambisce a presentarsi come la prima traduzione in lingua italiana fedele al manoscritto originale. Il lettore potrà ritrovarvi alcuni fra i più importanti temi della critica marxiana dell'economia politica, proposti allo stato nascente. Da queste pagine emerge già nitidamente la struttura logico-concettuale che si ritroverà, più ampiamente articolata, nella grande opera che vedrà la luce 8 anni dopo, e che consacrerà la fama dell’autore del Capitale.
Umberto Curi è professore ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Padova. Ha diretto per oltre vent’anni la Fondazione Istituto Gramsci Veneto ed è attualmente Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerche in Storia e Filosofia delle Scienze (CIRSFIS) dell'Università di Padova. Ha pubblicato numerosi volumi, alcuni dei quali tradotti in altre lingue. Ricordiamo, tra i più recenti, Miti d’amore: filosofia dell'eros (2009) e Pensare con la propria testa (2009). Con Meglio non essere nati: la condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (2008) ha vinto nel 2009 il Premio Nazionale Capalbio per la filosofia. Il volume Straniero (2010) ha ricevuto il Praemium Classicum Clavarense e il Premio Frascati. Sulle tematiche affrontate in questo libro ha pubblicato Sulla "scientificità" del marxismo (1979) e I limiti della politica (1991).
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Silvana Borutti, Leggere il Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein, Como-Pavia, Ibis, 2010 - ISBN 978-88-7164-335-9 - 255 p. - 9,00 euro
Il Tractatus logico-philosophicus, un piccolo volume di 80 pagine pubblicato in tedesco nel 1921 e con traduzione inglese a fronte nel 1922, grazie all’interessamento del celebre logico e filosofo Bertrand Russell, è un libro scritto in uno stile inconsueto e inimitabile, fatto di un’architettura di proposizioni numerate con decimali. Wittgenstein vi sviluppa una concezione del significato delle proposizioni del linguaggio che avrà un ruolo decisivo nella formazione delle teorie epistemologiche e semantiche del neopositivismo e della filosofia analitica. Il libro si apre parlando del mondo come ci è dato nella raffigurazione linguistica, e si chiude con la proposizione: "Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere". Nella sua Introduzione, Russell espone i temi del Tractatus in tono ammirato, ma esprime perplessità nei confronti delle proposizioni finali sulla necessità del silenzio. Eppure, nella concezione di Wittgenstein, il silenzio non è un orpello esoterico né una concessione al misticismo, ma ha a che fare con le condizioni del significare, che non possono essere dette, ma solo mostrate.
Silvana Borutti insegna Filosofia Teoretica all’Università di Pavia. Le sue ricerche riguardano da tempo le categorie delle scienze umane e il rapporto tra immaginazione e conoscenza. Pubblicazioni recenti: F. Affergan, S. Borutti, C. Calame, U. Fabietti, M. Kilani, F. Remotti, Figure dell’umano: rappresentazioni dell’antropologia, Meltemi, Roma, 2005; Filosofia dei sensi. Estetica del pensiero tra filosofia, arte e letteratura, Raffaello Cortina, Milano, 2006. Ha curato il fascicolo n. 3, 2009, di "Paradigmi" dedicato a "Immagine e immaginazione".
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Alessandro Peroni, Leggere la Disobbedienza civile di Thoreau, Como-Pavia, Ibis, 2010 - ISBN 978-88-7164-254-3 - 135 p. - 9,00 euro
Il filosofo americano Henry David Thoreau (1817-1862) è uno dei più originali pensatori del XIX secolo. Per un lungo periodo, scelse di rimanere per un lungo periodo isolato dalla civiltà, vivendo dello stretto necessario a stretto contatto con la natura in una baracca di legno costruita con le proprie mani. Il suo spiccato individualismo, però, non gli impedì di prendere pubblicamente posizione a proposito dei problemi sociali e politici del suo tempo, come lo schiavismo e la guerra degli Stati Uniti contro il Messico. Il suo dissenso si espresse sia attraverso scritti e pubbliche letture, sia con un’iniziativa che egli definì “disobbedienza civile”: dichiarando di anteporre i dettami della propria coscienza alle leggi dello Stato, Thoreau si rifiutò di pagare le tasse che sarebbero servite a finanziare la politica espansionista e schiavista del governo americano. In seguito alla sua azione, Thoreau fu imprigionato e dall’esperienza del carcere nacque lo scritto Disobbedienza civile (1849), un’opera fondamentale per la nascita e lo sviluppo di tutti i successivi movimenti di protesta sociale non violenta che hanno avuto come rappresentanti più noti Gandhi e Martin Luther King.
Alessandro Peroni è redattore delle riviste “Oltrecorrente” e “Diogene – Filosofareoggi” e collabora con diverse pubblicazioni periodiche a carattere filosofico e letterario. È segretario e socio fondatore del Gruppo di ricerca filosofica Chora. La sua riflessione verte in particolare sul rapporto tra musica e società. Ha pubblicato numerosi saggi su varie tematiche che vanno dall’estetica musicale, all’etica, alla politica.
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Matteo Canevari, Leggere la Genealogia della morale di Nietzsche, Como-Pavia, Ibis, 2008 - ISBN 978-88-7164-266-6 - 254 p., 9,00 euro
“Le tre dissertazioni che compongono questa genealogia sono forse per espressione, intenzione e arte del sorprendere quanto di più inquietante sia stato scritto fino a oggi”. Così, in Ecce homo, Nietzsche definiva la potenza di pensiero messa in opera nelle tre parti che compongono la sua Genealogia della morale, uno dei suoi ultimi scritti prima della discesa nel silenzio della pazzia che lo colse nel 1889. Libro inquietante, libro disturbante, libro che sovverte tutto il campo dei valori e delle credenze morali, è il lavoro più sistematico dell’opera nietzschiana, che dispiega tutta la grandezza e la novità dell’indagine genealogica, quel modo di interrogare le cose introdotto da Nietzsche che, alla vecchia domanda metafisica “che cos’è?” applicata al campo dei valori, sostituisce la questione “che cosa significano i valori?”, aprendo il pensiero al problema del senso dei valori relativamente alla loro origine.
Accostarci alla lettura di questo testo, allora, per noi significa tenere saldo il filo dell’analisi nietzschiana nel pieno dello sconcerto prodotto da alcune sue tesi e orientarci alla scoperta di un pensiero critico lucido e appassionato capace di guardare a fondo nel problema epocale del nichilismo.
Matteo Canevari si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Pavia; ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia presso l’Università di Ginevra, dove ha conseguito anche il diploma di specializzazione DEA. È docente di Filosofia e Storia presso i licei. È autore di una recente monografia su Georges Bataille dal titolo La religiosità feroce – Studio sulla filosofia eterologica di Georges Bataille e ha pubblicato articoli e saggi su diverse riviste specializzate. È vicepresidente del Gruppo di ricerca filosofica Chora.
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Daniele Albasini, Leggere Una teoria della giustizia di Rawls, Como-Pavia, Ibis, 2007 - ISBN 978-88-7164-239-0 - 189 p. - 9,00 euro
Una teoria della giustizia (1971) di John Rawls (1921-2002) è già un classico della filosofia politica. La sua concezione contrattualista della giustizia come equità si è subito imposta come alternativa all’influente tradizione utilitarista ed è stata il punto di partenza di una vivace controversia sull’idea di società giusta. Nel libro di Rawls, lungo e complesso, s’intersecano diversi campi del sapere (tra cui economia, diritto e psicologia) e il rinvio ad alcuni classici del pensiero filosofico, in particolare Kant, si affianca agli strumenti teorici della scelta razionale. Ma mettendo in scena la rappresentazione della scelta dei principi di giustizia per la società, soprattutto con i concetti di posizione originaria e velo di ignoranza, la teoria di Rawls è anche in grado di fare presa sull’immaginazione di ogni lettore. Una teoria della giustizia raccoglie la sfida lanciata dagli effetti che la lotteria sociale e naturale scarica sulle vite delle persone senza che queste ne abbiano responsabilità e proponendo una conciliazione di libertà ed eguaglianza offre un metodo equo e ragionevole per fronteggiare l’arbitrarietà del caso.
Daniele Albasini vive e lavora a Milano. Si è laureato in Filosofia politica a Pavia. È stato tra i soci fondatori del Gruppo di ricerca filosofica Chora. Ha pubblicato articoli su Kant e Dürrenmatt.
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Alessandro Galvan, Leggere l'Etica di Spinoza, Como-Pavia, Ibis, 2007 - ISBN 978-7164-233-8 - 189 p. - 9,00 euro
Espulso dalla comunità ebraica di Amsterdam, disprezzato dai teologi e dai moralisti del suo tempo, spesso denigrato senza essere letto, Spinoza ha dato vita ad uno dei massimi capolavori della ragione filosofica: l'Etica dimostrata secondo ordine geometrico (pubblicata postuma nel 1677).
Si tratta per noi di accostarci alla grandezza di questo tempio maestoso e di provare a sondare il segreto del suo fascino straordinario.
Alessandro Galvan è docente di Filosofia e Storia nei licei. Socio fondatore e presidente del Gruppo di ricerca filosofica Chora dal 1998, si dedica da anni allo studio del pensiero di Spinoza e del razionalismo del Seciento.
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La cena dei filosofi
Alessandro Galvan, La cena dei filosofi, prefazione di Umberto Curi, Como-Pavia, Ibis, 2021 - ISBN 978-88-7164-666-4 - 178 p. - 10,00 euro
La cena dei filosofi di Alessandro Galvan è definito da Umberto Curi nella sua prefazione "una testimonianza concreta di come sia possibile proporre questioni inequivocabilmente filosofiche, condotte con rigore argomentativo ed esemplare chiarezza espositiva, andando al di là degli steccati disciplinari". Il testo, infatti, si muove tra narrativa e saggistica: recuperando la struttura dei dialoghi platonici, tra omaggio e parodia, sviluppa, in un intreccio carico di ironia e di leggerezza, alcune delle domande fondamentali che accompagnano da sempre la riflessione filosofica. Il sontuoso banchetto organizzato per festeggiare il pensionamento di un illustre professore si trasforma ben presto in un simposio "alla maniera degli Antichi", nel quale si pone la più scontata e terribile delle domande: che cos’è la filosofia? È facile identificare nei personaggi alcuni tra i nomi più illustri tra i maestri della filosofia italiana e straniera del XX secolo. Mentre il vino scorre e viene servito un menu caratterizzato da raffinatezze ed eccessi, il dibattito monta e degenera, trasformandosi a in una vera e propria gigantomachia tra i protagonisti, nella quale emergono contrasti irriducibili, idiosincrasie profonde e antipatie personali inconfessabili. Il libro di Galvan è, in conclusione, una rivisitazione rispettosa e ironica del pensiero di coloro che sono stati gli ideali "maestri" per un’intera generazione di studenti e di studiosi. Non manca una riflessione finale sul senso che la filosofia può avere per le future generazioni.
La Grecia dei filosofi
Esaurito
La Grecia dei filosofi. Giornata di studi, a cura del Gruppo di ricerca filosofica Chora, Como-Pavia, Ibis, 2014 - ISBN 978-88-7164-476-9 - 50 p. - 5,00 euro
Il volume raccoglie due saggi che rappresentano contributi testuali alla Giornata di studi "La Grecia dei filosofi", tenutasi Sabato 6 settembre 2014 presso il Parco comunale Castello di Cecima (PV). Il volume è stato pubblicato con il contributo della Comunità montana dell'Oltrepò pavese.
INDICE DEL VOLUME:
Saluto del Sindaco
Alessandro Galvan, Premessa: La "Grecia dei filosofi": invito sull'Acropoli di Cecima
Mauro Galli, Sotto il segno di Hermes. Immagini della Grecia antica nell’opera e negli scritti di Giorgio De Chirico
Daniele Albasini, Dürrenmatt, per una ragione senza paura. Dai miti greci alla critica delle ideologie
I sette vizi capitali
Esaurito
Leggi il fascicolo on-line
Gli articoli contenuti in questa raccolta sono gli estratti delle
conferenze tenutesi nei mesi di gennaio-febbraio 2006 nell'ambito del ciclo I sette vizi capitali. Gli articoli
furono originariamente pubblicati, con il contributo della Fondazione Cassa di
Risparmio di Tortona, in un supplemento del settimanale "Sette
giorni a Tortona" (n. 50 del 23 dicembre 2006). Poiché, nonostante il fascicolo
sia da tempo esaurito, continuiamo a ricevere richieste di aspiranti lettori,
abbiamo deciso di ripubblicare on-line questo materiale.
INDICE
Alessandro Galvan, Introduzione
Alessandro Peroni, Superbia
Gianni Castagnello, Invidia
Alessandro Galvan, Ira
Claudia Marchiselli, Accidia
Giosiana Carrara, Gola
Matteo Canevari, Lussuria
Daniele Crivelli, Avarizia
Socrate a Tortona
Esaurito
Socrate a Tortona: lezioni di filosofia 2004-2005, a cura del Gruppo di ricerca filosofica Chora, Editrice Impressioni Grafiche, Acqui Terme, 2006 - ISBN 88-87409-72-2 - 100 p. - 7,00 euro
Il volume raccoglie alcuni saggi che costituiscono la rielaborazione delle lezioni del Corso di filosofia "Socrate a Tortona", tenutosi presso il Teatro civico di Tortona nel 2004-2005. Il volume è stato pubblicato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.
INDICE DEL VOLUME:
Alessandro Galvan, L'aurora del soggetto
Giosiana Carrara, Felicità privata e felicità pubblica
Matteo Canevari, Tre passi nel Bello
Alessandro Peroni, "Parlare tra i calici": filosofia e comunicazione
Bruna Marenzana, Riflessioni minime sull'identità
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